3-4 Novembre - Desio

Marcia della Vittoria

Buongiorno a tutti.
Con la presente vogliamo illustrare brevemente e rendervi conto delle giornate del 3 e 4 novembre scorsi che ci hanno visti partecipi alla "marcia della Vittoria"


Sabato 3 novembre, Abbiamo aderito alla manifestazione coordinata dal Capo Colonna Ten. Abruscato Biagio, un altro Carabiniere Porta Bandiera ed altri quattro paracadutisti che costituivano il Primo Gruppo Bandiera e insieme al Presidente della Sezione di Desio, Walter Attisani dal Segretario Lombardo Lorenzo e in compagnia di due baldi bersaglieri della Sezione di Monza, il Vicepresidente Ferro Ivano e il consigliere Eliseo Di Sevo, abbiamo costituito il Secondo Gruppo Bandiera. Abbiamo ripercorso virtualmente l'itinerario che cento anni prima, ovvero a partire dall'inizio della 1^ Guerra mondiale, "24 maggio 1915" molti nostri connazionali, partendo dai comuni di appartenenza compirono per presentarsi al loro distretto militare di Monza

Il nostro itinerario prevedeva la partenza dal monumento ai cauti del comune di Misinto con fine itinerario al monumento ai caduti del comune di Lissone e cosi come sopra evidenziato in rosso eravamo inseriti nella seconda colonna di otto.
La nostra partecipazione ha voluto ricordare tutti quei ragazzi, anche quelli considerati "nemici", che proprio in quei tempi dovettero lasciare i propri cari, i propri affetti per ottemperare la richiesta di una tremenda guerra che fece pagare ai partecipanti e non un grosso contributo di sangue.
Ad ogni comune visitato puntualmente abbiamo trovato ad accoglierci varie rappresentanti delle Associazioni d'Arma e le rispettive Amministrazioni Comunali con i relativi Sindaci. Arrivati a Desio abbiamo avuto l'incontro con altri bersaglieri, iscritti alla Sez. U. Tagliabue, eroe M.O.V.M. per l'appunto della Prima Guerra Mondiale. Insieme al Presidente onorario Cattaneo Giuseppe e al Vicepresidente Adriano Lo Curto, e i consiglieri Perdichizzi Rosario, Lanigra Filippo, Lo Bosco Vincenzo, Bers Angelo Tagliabue e il bersagliere Celin Alessandro ci siamo recati al monumento dei caduti, come resto avevamo fatto nei precedenti comuni, onorando e dando lettura di tutti i nominativi dei caduti e dispersi di questa "Grande Guerra".
Il contributo di vite rimasti nei campi di battaglia solo di questi sei comuni e' stato di 530 unita', cosi suddivisi:


Fonte dati: it.wikipedia.org


La fatica non possiamo nasconderla, né tantomeno la pioggia che ci ha letteralmente inzuppato a Barlassina, terza tappa del nostro percorso, ma ne valeva la pena e siamo stati orgogliosi di aver partecipato. Di contro possiamo solo lontanamente immaginare il dramma che quei ragazzi che da li a poco avrebbero dovuto incontrare ed affrontare.
Noi abbiamo solo fatto una passeggiata di salute, ma provate solo ad immaginare di essere stati uno di loro, senza possibilita’ di comunicare ne di sapere cosa stesse succedendo e peggio avendo un destino gia’ segnato dal quale non potersi sottrarre.
A loro si, va tutto il nostro apprezzamento, la solidarieta’, il rispetto e l’onore, solo se avessimo la possibilita’ di immedesimarci, eventualmente capiremmo il dramma che si stava consumando e probabilmente potremo anche confermare che i piu’ fortunati sono quelli morti subito, in combattimento, poiché il destino che attendeva i sopravvissuti che in seguito moriranno, sarebbe stato a nostro avviso sicuramente peggiore.
Morire di stenti sotto una tenda d’ospedale, magari avendo gia’ subito un’amputazione di un arto grazie ad una granata che non aveva tolto la vita ma lasciato profonde ferite, indubbiamente portava dolori ancor piu’ atroci.
Attribuiamo profondo rispetto a tutti quei Giovani poiché questa vicissitudine li ha portati a sacrificare la propria vita, a morire a vent’anni senza neanche il conforto di un caro famigliare piuttosto di un amore con il quale sicuramente avrebbero condiviso anche dei bei progetti futuri, che venivano irrimediabilmente infranti e inverosimilmente e categoricamente distrutti.
A questi EROI va gridato Grazie e ancora Grazie per aver contribuito e regalato questa “Bella Italia” che tante volte non apprezziamo e non riconosciamo poiché non siamo in grado neanche di rispettare e difendere
Un solo rammarico, ormai queste cose non sono piu’ condivise come meriterebbero, dalla maggior parte della popolazione, come quasi non ci appartenessero piu’, mentre senza appartenenza politica, tutti dovremmo immensamente ricordare, a maggior ragione per non commettere mai piu’ esperienze analoghe, la vita e’ bella e va vissuta nella totale pienezza nel rispetto reciproco e senza prevaricazione alcuna.

Una nota a favore e che i sindaci incontrati nei comuni di:
Misinto, Cogliate, Barlassina, Seveso, Cesano Maderno, Desio e Lissone

Hanno tutti parlato del valore della pace e tutti hanno sottolineato quanto questo bene comune sia cosi importante e debba essere difeso e come cita l’articolo 11 della costituzione:
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta’ degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parita’ con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita’ necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo

Purtroppo per impegni gia' presi con l'Amministrazione Comunale di Desio proprio per ricordare il "4 Novembre", non abbiamo potuto partecipare alla cerimonia conclusiva che ci avrebbe visti partecipi a Monza per l'appunto il comune da cui tutti i chiamati si radunavano in quanto distretto militare di appartenenza. Concludiamo invitandovi a fare qualche riflessione che speriamo trovi anche il vostro plauso:
Noi e la nostra generazione abbiamo avuto la fortuna di non aver provato e subito lo scempio della guerra, ma diversamente dalle esperienze fatte ventidue anni prima, nel 1940 eravamo pronti a partire per un nuovo evento bellico, probabilmente non avevamo fatto ben tesoro delle vicende vissute pochi anni prima e anche in quell'occasione il contributo di vite umane fu notevole. Auspichiamo davvero che ognuno adesso abbia capito che in guerra si perde tutti, anche coloro che inneggiano alla Vittoria dovranno pur considerare che potranno piangere diversi giovani combattenti e altrettanti civili morti per espletare questo compito che magari potrebbe avere sicuramente anche soluzioni diplomatiche.
L'unica guerra che potremo accettare e' solo quella a difesa della possibile perdita della liberta' e/o dover subire una tirannia e/o dittatura.

Bersagliereschi saluti

Sez. U. Tagliabue Desio
Bers. Lorenzo Lombardo
Bers. Walter Attisani